
"LIFTiD is a great device for those interested in transcranial direct current stimulation (TDCs) for improving focus, attention, and productivity!".
"(...)The company's main product line is the Focus series, which offers wearable headbands for education, fitness, and mind-controlled games".
"(...)if the FDA approves Flow's headset for commercial sale in the US, it will become the first tDCS product for the treatment of depression without a prescription or the supervision of a doctor".
Per quanto futuristiche possano risultare queste affermazioni, sono tratte da un articolo commerciale recentemente pubblicato che elenca sia prodotti disponibili sul mercato, sia prodotti che lo diventeranno a breve.
Questo seminario vuole dare continuità a "International Workshop on the risks and challenges of neurotechnologies for human rights", il seminario internazionale organizzato in Bicocca il 23 e 24 di novembre 2021. Questo primo incontro, oltre a evidenziare i rischi che, dal punto di vista etico e giuridico, comportava l'utilizzo delle neurotecnologie per i diritti umani, evidenziò il grande potenziale per la cura di malattie mentali e di problemi legati a disturbi neurologici come il Parkinson, l'Alzheimer o la depressione.
Ma cosa succede quando questi metodi per registrare, interpretare o alterare l'attività cerebrale lasciano l'arena medica, governata da rigorosi standard e norme bioetiche, e diventano un prodotto disponibile per il consumatore? Quali sono i rischi per i diritti umani del consumatore che derivano dell'utilizzo di questa tecnologia per fini non medici (aumento della concentrazione, della memoria, potenziamento mentale)? E quale è il quadro giuridico di riferimento per prevenire e mitigare gli effetti di questo impatto?
Il presente seminario s'interroga sullo stato di salute della regolamentazione internazionale, europea (GDPR) e americana per affrontare le sfide che ci propone la nascita di un nuovo consumatore: un consumatore che opera in un mercato globale nel quale può acquisire, senza ricetta medica, dei prodotti di neurotecnologia che gli danno accesso ai suoi dati mentali (brain-data), che potranno dunque essere utilizzati (attraverso algoritmi) e, eventualmente, modificati.
La discussione teorica sarà arricchita con la prospettiva di professionisti di due aziende che disegnano sia prodotti di neurotecnologia che il software che permette il loro funzionamento.