Technopolis: verso la “città” sicura?

11 ottobre 2017 ore 10.00 – 13.30 Sala del Consiglio della Scuola di Economia e Statistica, Edificio U7, Via Bicocca degli Arcimboldi, 8 – 4° p., n. 4064

Incontro di studio su:
Technopolis: verso la “città” sicura?
In occasione della pubblicazione del volume: Sicurezza e tecnologia,
a cura di F. Pizzolato-P. Costa, editore Giuffré, 2017.

La presentazione del volume Sicurezza e tecnologia vuole essere anche l’occasione per gettare le basi di una nuova ricerca.

Il volume ha posto al centro dei diversi contributi la relazione tra sicurezza e tecnologia. La nuova ricerca vorrebbe fare un passo ulteriore nella medesima direzione, estendendo il campo semantico della coppia lessicale: “sicurezza”, ma anche “controllo” e “consenso”; “tecnologia”, ma anche “scienze biologiche”.

L’estensione semantica chiama in causa immediatamente questioni di grande attualità ed interesse, foriere talvolta di inquietudini e di sinistri scenari, già preannunciati da tanta letteratura distopica (Orwell, Huxley, Dick, etc.).

Basti rammentare l’ambizione predittiva riposta, neppure troppo velatamente, nell’applicazione delle neuroscienze: predizione dei comportamenti criminali e predizione dei comportamenti elettorali, solo per rimanere ai casi più noti. Ma non si deve neppure trascurare il potenziale “manipolativo” di tale applicazione, probabilmente già ben noto ai “costruttori” di consenso commerciale e di consenso politico (forme di consenso che d’altra parte, come è noto da Schumpeter in poi, non differiscono essenzialmente).

Analogo discorso può essere fatto per le information and communications technologies. Locuzioni quali “società della conoscenza”, “società dell’informazione”, “era della comunicazione”, “era del digitale”, etc., annunciano non solo l’avvento di nuove tecnologie, ma anche di nuove immagini della società nonché di veri e propri processi di mutamento sociale. In questi ultimi si inserisce capillarmente la comunicazione politica nella sua ricerca di consenso, giungendo così a toccare l’idea stessa di democrazia: si sente parlare di democrazia del pubblico, di bubble democracy, etc.

I topoi del pensiero politico e giuridico che sono così evocati sono davvero molti: dal biodiritto alla biopolitica; dal significato della libertà a quello della democrazia; etc.

In questo scenario si affacciano numerose incognite che interpellano gli elementi costitutivi della convivenza democratica e dello Stato di diritto e che riscrivono il binomio sicurezza-tecnologia. Per intraprendere il dialogo desideriamo porci ad alcuni interrogativi di fondo: quali sono i campi di intersezione tra neuroscienze, nuove tecnologie e diritto? Quali ricadute hanno e potranno avere le neuroscienze nella conoscenza e nel controllo delle scelte dei consumatori, nella tutela della salute e nell’autodeterminazione dell’individuo? Come sono evoluti gli strumenti di costruzione del consenso politico grazie alle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (cd. ICT, filter bubble, etc.) e alle scoperte neuroscietifiche? Quali saranno le implicazioni future per la democrazia?

Queste domande esigono un approccio davvero multidisciplinare, che senza cedere ad una vaga transdisciplinarità sappia cogliere in termini veramente positivi (nel senso più schiettamente scientifico del termine) la dimensione multiforme del fenomeno.

Innanzi a tale complessità, non potrebbe spettare che al pensiero filosofico-giuridico il compito di comprendere sinteticamente una fase storica in cui “la questione della tecnica” incrocia e trasforma viepiù i canonici paradigmi della regolazione sociale.

La partecipazione è gratuita. è gradita la preiscrizione online entro il 10 ottobre 2017 sul sito: https://technopolis.eventbrite.it

Per ulteriori informazioni: Tel. 02 6448.3109 (Prof. Filippo Pizzolato e-mail: filippo.pizzolato@unimib.it );    diseade@unimib.it

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