
La Commissione Europea e gli Stati Membri si sono impegnati a raggiungere la completa decarbonizzazione dell’economia europea entro il 2050. Si tratta di una sfida senza precedenti che, secondo le stime più recenti, richiede ai Paesi dell’Unione un impegno annuo superiore a 1.500 miliardi di euro.
Ogni Stato Membro definisce un piano di riduzione delle emissioni di gas climalteranti attraverso un insieme di misure che prevedono impegni precisi nello sviluppo di impianti e infrastrutture energetiche, al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.
Come emerso recentemente, si evidenzia il rischio di un profondo disallineamento tra gli impegni di decarbonizzazione assunti e la concreta attuazione dei necessari profili autorizzativi e degli investimenti. Ciò comporta ricadute significative sul costo dell’energia, sulla competitività del sistema produttivo e sul potere d’acquisto delle famiglie.
Sul piano giuridico, accanto ai frequenti richiami a ulteriori semplificazioni normative, sarebbe opportuno avviare una riflessione della riforma del Titolo V della Costituzione, alla luce dell’attuale assetto di governance multilivello e delle tempistiche imposte dagli obiettivi di sostenibilità.