
Quanto è preziosa per te la tua privacy mentale?
In un mondo in cui la neurotecnologia può influenzare il comportamento, i pensieri, le emozioni o i ricordi di una persona è necessario riformulare il concetto di identità, libero arbitrio e azione?
Come possiamo garantire il diritto a un accesso giusto ed equo alle neurotecnologie che potenziano le capacità mentali?
Le interfacce cervello-computer (Brain Computer Interfaces - BCI) consentono la comunicazione bidirezionale tra il cervello e il computer/dispositivo e possono essere invasive (all'interno del cranio di una persona) o non invasive (ad esempio indossate come una fascia). Il loro potenziale per aiutare a curare le malattie mentali e i disturbi neurologici, tra cui il Parkinson, l'Alzheimer, l'ictus, la dipendenza, la paralisi motoria, la perdita dell'udito o la cecità rappresenta uno dei traguardi medici più importanti della storia.
Questa potente tecnologia è già stata messa a disposizione di individui sani per scopi ricreativi e di potenziamento mentale. Per la prima volta nella storia, ci troviamo di fronte alla possibilità di avere i nostri pensieri decodificati e manipolati usando la tecnologia.
Questo Workshop mira a riflettere sulle sfide etiche e normative che emergono dall'applicazione di metodi per registrare, interpretare o alterare l'attività cerebrale.
Quale ruolo dovrebbe svolgere il quadro internazionale dei diritti umani nella regolamentazione dell'uso/sviluppo/commercio di dispositivi con il potenziale per leggere e manipolare la tua mente? Qual è il contenuto e la portata della proposta relativa all’introduzione di nuovi diritti umani (Neurorights) finalizzati a difendere l’umanità dai rischi connessi alle tecnologie BCI?
Neurorights?
Il Workshop affronterà queste e altre domande ospitando un dibattito multidisciplinare online di 2 giorni tra esperti internazionali di neuroscienze, ingegneria, etica, filosofia e diritto.