
Il fulcro del fenomeno mafioso è l'infiltrazione in attività economiche con grandi potenzialità di redditività, che ormai in tutto il territorio nazionale sono soggette a operazioni di riciclaggio di capitali provenienti dai traffici illeciti legati alla vendita di stupefacenti. Viene così celata la provenienza delittuosa dei capitali, che diventano leve di finanziamento di settori rilevanti dell'economia, che risultano alterati da una liquidità che passa attraverso canali sommersi e operazioni difficilmente riconoscibili. La preoccupante realtà è infatti quella di una componente crescente di PIL italiano, costituita da attività non registrate e non tassate. Ciò è possibile grazie all'apporto di professionisti contigui alla mafia, che con competenze sofisticate iniettano denaro "sporco" in dinamiche economiche che, una volta "contagiate", sono fonte di un vero e proprio potere per le associazioni mafiose.